mercoledì 17 dicembre 2008

CI COMINCIO A LAVORARE...

Che dire? E' proprio bello rompersi il culo. Voglio dire, la soddisfazione di andare a letto la sera (o la notte) stanco ma soddisfatto, no? Non mi sto riferendo a niente in particolare, sto solo accorgendomi di come fosse insulsa la mia vita fino a pochi meis fa e di come ora acquista valore tra alzatacce la mattina, studio il pomeriggio e nottate la notte (beh, a forza); e acquista valore anche tra spallate in metro, risate tra i nuovi amici dell'università e cose come macchinette del caffè lasciate a squagliare sui fornelli per ore (ebbene sì).
Tornare a Sabaudia mi ha fatto star male. Non appena arrivato - ero felice di rivedere tutti - ma appena dopo aver poggiato la borsa. Mi hanno fatto visita i vecchi fantasmi, e mi sono sentito come se non li avessi mai salutati, come di fatto è, ma almeno la frenesia di Roma permette di dimenticarmene, e di pensare alle volte di essere un'altra persona. Ammetto che qualche vecchia abitudine non mi lascia - come per esempio la tendenza a fissarmi con una ragazza, questa del secondo perdippiù.
Chissà cosa ne pensa Luigi, che ha usato (e forse usa ancora) farsi di questi scervelli.
E' che mi sento come libero finalmente. Libero da quella cacca in cui vivevo prima, quella mole che mi buttava giù, e non sto qui a dire perchè puzzava tanto.
Spero che anche per voi l'università sia significata una marcia in più. Vediamoci presto, no? Non ho capito se si diceva il 22 a casa di luigi, o cosa. Fatemi sapere cosa fate a Capodanno che sono aperto ad ogni proposta, e che sennò finisco in una baita con Balduzzi e Pietro a fare le seconde voci alle canzoni che suoanano, non perchè mi dispiaccia ma perchè ho già dato!!!
Ora invece vado a tuffarmi nel poliuretano, che è verde acqua.