sabato 27 dicembre 2008

NATALE AL CESSO


Che bello ritrovarsi tutti (o quasi) seduti intorno ad un tavolo a mangiar di gusto, e poi ritrovarsi tutti (o quasi) seduti sopra un water a cagare guasto!!! Ma non percepite l'empatia che si è creata tra di noi? E' QUESTO LO SPIRITO DEL NATALE!!!
Domani ci vediamo tutti davanti alla Pinta, molotov in mano.
(Ma io che dicevo al telefono, "Andiamo al Brian, andiamo al Brian..."...eh?). Vabè.
Fatto sta che questo Natale rimarrà indimenticabile. Il giorno dopo l'uscita terracinense io c'ho dato sotto con cioccolate calde, kebab e tè, che credevo fossero quelli i colpevoli del malessere; mia nonna vedendomi esangue e vomitante credeva invece che mi fossi fatto di crack, o chissà che. Chiarito l'equivoco, è comunque mancata l'abituale abbuffata di Natale; fa sorridere quello che è successo, un pò meno il culo in fiamme. Il destino del blograduno invece? Chissà. E per Capodanno non so ancora cosa fare. Andrea e Tiziano, potete ripetermi le vostre proposte grazie? Ricordatevi che quello che cerco sono le donne.
Io invece voglio farvi un regalo per il nuovo anno. Mi sento generoso. Voglio salutarvi e augurarvi un buon inizio di anno 2009 immergendovi nei più bei ricordi che ci accomunano, come la cacca (che oh ragazzi, porta fortuna, altro che cotechino e lenticchie), e che appartengono all'anno 2008 che ora giunge al termine. Vi suggerisco di accompagnarare la visione con un sottofondo tipo la sigla di Friends; poi fate voi.
Auguri amici miei.

(con gentile concessione di Luigi)
p.s.
Avrei voluto concludere con una foto di lunedì sera, ma mi è stato difficile. So che non vi sarà difficile richiamarla alla memoria.
A presto.

mercoledì 17 dicembre 2008

CI COMINCIO A LAVORARE...

Che dire? E' proprio bello rompersi il culo. Voglio dire, la soddisfazione di andare a letto la sera (o la notte) stanco ma soddisfatto, no? Non mi sto riferendo a niente in particolare, sto solo accorgendomi di come fosse insulsa la mia vita fino a pochi meis fa e di come ora acquista valore tra alzatacce la mattina, studio il pomeriggio e nottate la notte (beh, a forza); e acquista valore anche tra spallate in metro, risate tra i nuovi amici dell'università e cose come macchinette del caffè lasciate a squagliare sui fornelli per ore (ebbene sì).
Tornare a Sabaudia mi ha fatto star male. Non appena arrivato - ero felice di rivedere tutti - ma appena dopo aver poggiato la borsa. Mi hanno fatto visita i vecchi fantasmi, e mi sono sentito come se non li avessi mai salutati, come di fatto è, ma almeno la frenesia di Roma permette di dimenticarmene, e di pensare alle volte di essere un'altra persona. Ammetto che qualche vecchia abitudine non mi lascia - come per esempio la tendenza a fissarmi con una ragazza, questa del secondo perdippiù.
Chissà cosa ne pensa Luigi, che ha usato (e forse usa ancora) farsi di questi scervelli.
E' che mi sento come libero finalmente. Libero da quella cacca in cui vivevo prima, quella mole che mi buttava giù, e non sto qui a dire perchè puzzava tanto.
Spero che anche per voi l'università sia significata una marcia in più. Vediamoci presto, no? Non ho capito se si diceva il 22 a casa di luigi, o cosa. Fatemi sapere cosa fate a Capodanno che sono aperto ad ogni proposta, e che sennò finisco in una baita con Balduzzi e Pietro a fare le seconde voci alle canzoni che suoanano, non perchè mi dispiaccia ma perchè ho già dato!!!
Ora invece vado a tuffarmi nel poliuretano, che è verde acqua.

domenica 30 novembre 2008

AIUTO


Ragazzi, ho davvero bisogno di sapere cosa pensate di me. E anche se pensate a me, di tanto in tanto.

Vi ringrazio.

lunedì 24 novembre 2008

INTORNO AL FUTURO


Inanzitutto, ben tornato a me.

Scrivo di me. Di me che sono provato dallo studio per il mio primo esonero universitario - è dai tempi del...terzo superiore che non studiavo come si deve. Lo studio arretrato mi relega dentro casa quando invece dovrei rinfrescare un pò il cervello, e l'aria fresca che penetra dai numerosi spiragli della mia finestra mi ricorda che là fuori c'è vita (mi ero scordato l'inverno com'era fatto!). Me lo ricorda anche il mio compagno di camera, Adriano, che mi prende in giro xkè mi vede spesso a letto e mai fuori di casa, mentre lui spesso torna la mattina quasi quando io mi devo alzare!!!

E poi un'altra cosa. La più importante: mi faccio domande. Succede quando rimani troppo tempo da solo. Sono riguardo QUELLO CHE MI INTERESSA DAVVERO.

Allora seguo mio padre alla Biennale di Venezia - anche per capire se mio padre mi interessa davvero! Beh, l'architettura non è solo mettere due mattoni uno sopra l'altro.

Però io mi sento che sono troppo scemo per fare architettura. A me piace fare le stronzate. A ME MI PIACE LO SPETTACOLO.

Una sera ci si mette il destino: un tizio mi "regala" un biglietto per lo spettacolo di Arturo Brachetti al Sistina, giusto pochi minuti prima che inizi. Ovviamente mi fiondo. al termine sono nei camerini a parlare con Brachetti, vestito di un solo accappatoio a manto di dalmata (?! gli artisti...)

Ma se facessi il Dams? Mannaggia se c'avessi la videocamera appresso...

Daniele Daniele mi scuote e mi dice: parati il culo, fai architettura! e nel frattempo provi ad entrare in qualche scuola seria. E Oggi fa di più: mi porta a parlare coll'insegnante (regista) che lo dirige al suo privato corso di recitazione:

potrei andare a fare lo spaccaschiena al suo Sei personaggi in cerca d'autore in Febbraio; che vorrebbe dire anche perdere pomeriggi di architettura.

Mò diteme voi.




Quanto potrebbe essere bello buttare il sangue per una passione sentita davvero. Io non ce l'ho. L'ho vista in altri, e trovo sia la cosa più bella della vita.




Ma ora, visto che questo è un mio post, e io sono fatto come sapete, vi dico:


-Due pomodori attraversano la macchina. Uno fa: sali! L'altro salsa. Squich.

mercoledì 15 ottobre 2008

EVVIVA L'UNIVERSITA'. OLE'

Noi de Roma Tre (olè) nell'abbraccio di un arco romano.
Temevo di dover scrivere dall'internet point del bagladeshano vicino casa. Che per carità, costa così poco che ci verrei da Sabaudia, però si abbandona a battutine...
Consegno i documenti. Lui:
"Dolce...Dolce Gabbana...!"
"Eh eh, no, solo dolce...eh eh...(che palle)"
Sempre lui:
"Dolce banana?"
... Ho evitato di rispondere.

MA ALLORA, AMICI CARI! E' INIZIATA DA UNA SETTIMANA, questa bella esperienza.
Soprattutto per le nuove conoscenze, e per le storie che se ne possono tirar fuori...e poi per la femmina, tanta femmina e incredibilmente davvero una buona media.
Ma mi pare che tutti i miei amici, di ogni diversa facoltà,mi hanno detto la stessa cosa della loro esperienza. Forse è per questo che si chiama Università, e non Universitò.
Vabbè, apparte le mie stronzate, che spopolano attualmente tra un pubblico impraparato di nuovi compagni, o colleghi, come ci chiamano i professori...i professori mi stanno molto simpatici.
E poi ieri decidendo di cambiare un prof di Laboratorio di progettazione, ho scoperto un grande: tale Franciosini sarà la mia guida nel mondo della architettura and beyond. Devo solo farmi passare al suo corso, devo insomma catturare la sua attenzione che è meglio rivolta alle studentesse. Beh, se fosse stato più interessato agli studenti sarebbe stato peggio, non credete?
Più passano i giorni, e più cnosco ragazze, il che è piacevole, ma forse ora sarebbe il caso di conoscere anche i ragazzi, con cui magari organizzarsi meglio per usicire la sera.
Per ora in verità mi attengo ai consigli di mammà e vado a dormire relativamente presto. E' perchè la mattina devo farmi un pò di metro per raggiungere la scuola; come dissi a Luigi, il che non è del tutto negativo, perchè nel mentre leggo i quotidiani gratuiti, cosa che altrimenti troverei il tempo di non fare.
Chissà, magari più in là mi trovo una sistemazione più vicina a scola. (Oh, io la chiamo scola, ok? Università è troppo lungo). Devo dire che cmq la convivenza con Adriano, Leo e Daniele è ok, non posso lamentarmi. Daniele è il nostro chef, mago dei sughi pronti e delle salsicce coll'uovo. Io invece l'altro giorno, tornando a casa alle 16, mi sono VOLUTAMENTE preparare il mio primo spaghetto ajo&ojo cucinato male. evviva la vita da soli.

Mi piacerebbe che anche i miei compagni dell'uni (ecco, la chiamo così) commentassero su questo blog. Chissà che non scatti un amore online. OH, INSOMMA, VIVANO LE NUOVE CONOSCENZE!!!
Domani Pranzo Sociale in facoltà, cioè attirati dal costo di 1 euro del pasto, gli studenti sono invitati a seguire l'assemblea successiva. Al quale proposito, dico che è giusto riflettere, se questa riforma taglia veramente tanto di fondi all'uni; ci son rimasto così male quando i prof hanno annunciato che non saranno possibili "gite" fuori porta, ma ci limiteremo solo a visite di Roma, come già abbiamo cominciato: oggi, visita ai fori. (da qui potrebbe partire un nuovo episodio di Stupidaggini) Voi che ne pensate? E' giusto che i soldi si prendano un pò dappertutto per risollevare l'Italy?
E dove e come funzione la manifestazione- one di venerdì?

Ciao raga, se beccamo ar Pantheon.

venerdì 3 ottobre 2008

THE NEVER ENDING STORY...Episode II: Accomodation

E non era finitallà, dicevan le ragazze che passavano di là...

No! MA dobbiamo tornare al 22 settembre, giorno in cui scopro che la mia attesa per una classifica definitiva degli immatricolabili è stata inutile, e allora, sicuro del mio 189'-193' posto, mi decido a partire per la capitale alla ricerca di un'accomodazione per il periodo degli studi.

Mio compagno, Adriano Mescia, di cui probabilmente scriverò spesso perchè mio futuro compagno di stanza, ragazzo campobassano.

Saranno 6 GIORNI D'INFERNO.
Il primo giorno eravamo convinti di volere una bella camera singola a testa...aaah, belli spaparacchiati. Ma parliamo di fine settembre, a roma. Vediamo delle belle camere doppie, che poi avremmo rimpianto.

Giriamo che pariamo dei turisti: lui con una cartina spiegabile del centro romano, io con un tuttocittà dell'89 - del tipo che riporta autobus che puoi aspettare quanto vuoi, tanto non esistono più - e che col passare dei giorni diventa sempre più tridimensionale (stropicciato).

Impariamo dai nostri errori: impariamo l'esistenza dei biglietti giornalieri, impariamo come affrontare una telefonata, impariamo troppo tardi che esistono sezioni di inserzioni su Porta Portese che non avevamo visto. Soprattutto abbandoniamo presto l'idea della singola.

Ci rendiamo conto che dovremmo pernottare lontano da casa. E il nostro unico contatto disponibile a farci dormire entrambi sotto un tetto è mia zia, quella che ospitò al tempo del Primomaggio dell'anno scorso anche francescooh.

Il giorno dopo, a seguito di faticose ricerche, i genitori di Adriano giunti per aiutarci, trovano l'annuncio di un appartamento; contattiamo l'agenzia e lo vediamo: ok lo prendiamo.

Passo il viaggio di ritorno in treno a scorrere la rubrica del cellulare alla ricerca di compagni da aggiungere alla ca(u)sa, dato che ne avrebbe ospitati altri due. Trovo in Daniele di Napoli una possibilità.

Ma ho imparato che non bisogna mai interrompere le ricerche quando si ha a che fare con soluzione così labili: perciò il giorno dopo sono di nuovo a Roma, da solo, con me i più fedeli compagni di un ricercatore di case: un Porta Portese nuovo e un cellulare. Non concludo molto, ma prendo appuntamenti per il giorno successivo; in compenso mi merito un bel raffeddore.

L'influenza mi perseguita per tutto l'indomani, che mi vede girare per Roma vestito con più strati di una cipolla, al fine di combattere le escursioni termiche che esistono tra dentro e fuori le stazioni metro. Mi informatizzo, mi evolvo, vado pure ad un internet point per controllare su Google Maps (sia lodato) gli indirizzi. Ma ancora non sò che quella che mi aspetta è la gionata più nera.
Abbiamo girato tutta Roma: Tuscolana, Casilina, Termini, Marconi, Appia, siamo entrati nelle catapecchie del signor Rocco ("poi vi faccio trovare pulito..." Pulito? MA QUA C'E' DA BUTTARE GIU' TUTTO!"), abbiamo rischiato di prendere una camera da un molestatore di ragazzi, abbiamo salito e sceso rampe e rampe di stazioni metro, sbagliato indirizzi, speso una MAREA di soldi in telefonate. Ma tutte le nostre speranze si seccano come cacca al sole (non ero stato ancora volgare, no?cazzo); le camere che richiammiamo sono state tutte prese, come volevasi dimostrare quell'appartamento non è disponibile, e i cacchio dei cellulari si scaricano proprio quando non dovrebbero; tanto che per fare una telefonata, Adriano - secondo una mia idea - attacca il caricabatterie alla presa di un negozio di bigiotteria dentro Termini.

Nonostante il raffreddore imperante, decido di rimanere al fianco di Adriano. La mattina dopo perdo un pò di tempo appresso a Donatello e Alessandro il mio neonato nipotino (fa strano l'idea, ma sentirmi chiamre zio è stata l'unica cosa che mi ha rincuorato), così in ritardo raggiungo Adri che mi porta ad una serie di appuntamenti.

Beh insomma alla fine prendiamo una casa vicino all fermata Colli Albani, unica nota positiva è che si trova vicino frat'm e il suo studio, quindi io da bravo approfittatore andrò a disegnare da lui, lo sò. Ma poi me và de fa l'architetto? Boh.

A casa ci torno comunque con l'amaro in bocca, visto che sò che abbiamo perso un'altra occasione, d'oro, una casa a due passi dalla Sapienza, completamente nuova; non abbiamo potuto e voluto prenderla perchè il proprietario ci avrebbe fatto sapere solo più tardi.

Voi, tra l'uovo oggi e la gallina domani, cosa preferite?
E insomma domani vado a viverci, assieme ad Adriano, Leo di Sabudia e Daniele di NApoli, nonostante una spiacevole discussione che abbiamo avuto dopo che gli ho comunicato che avevamo fermato la casa.
Ero stanco. Sono stanco. E pensare che proprio mò se comincia...!!!
DOV'E' L'ESTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

giovedì 2 ottobre 2008

MATTEO...MATTEO LI MORTACCI TUA...

Non è un bello scherzo. Non è neanche una bella stronzata. Cioè, è da geni, però ohi...A me si è gelato il sangue nelle vene.
Forse allora bisogna applaudire l'estro letterario del Rocca, la sua capacità di simulare il tono adatto ad una simile notizia, gli espedienti lirici che ha messo al servizio della sua genialità.
E bisogna anche ridere della facilità con cui io e il povero Luigi in attesa al di là del telefono (ma dimmi, lo volevi spingere il testo verde di risposta?), abbiamo abboccato. Però stia attento, chiunque una persona sensibile, la chiama un credulone.

Ragazzi mi sono scoperto una persona sensibile. Piango per tutto quello che somiglia ad un sentimento. E' bello, per carità. Però mi commuovo troppo. Una bella scena in un film, una canzone, un pensiero. Ma fossi un artista?

mercoledì 1 ottobre 2008

THE NEVER ENDING STORY...Episode I :Immatricolation

Cazzo, ancora non ho iniziato l'uni e già ho bisogno di un mese di vacanza.
Ma mica te ne parla mai nessuno dello stress. No, meglio, nessuno ti ha mai parlato davvero dell'università.
Io mi sono accorto di cosa significasse solo a metà agosto, quando, preso da un impeto di volontà, ho abbandonato la vita normale e mi sono dedicato a quella di studente (da notare: quella dell'artistico non era vita da studente), ovvero mi sono chiuso in camera, trasferito a Campobasso (no, magari il contrario) e non ho più staccato gli occhi dal libro per quella cazzodipreparazione per i test d'ammissione. Quella roba per far guadagnare soldi a univeristà e Alpha Test & Co., insomma, spero siate concordi con me in merito.
E già era tardi. Eggià. A ottobre dell'anno scorso siamo tutti andati in gloriosa visita al "Palalottomatica", raggiunto scalando i verdi colli che lo contornano - non sò se avete presente la zona - col rischio di caracollare di sotto e di finire spalmati sotto l'automobile di qualche pendolare; i depliants che raccolsi, vi dico la verità, non li ho ancora depliati. Ma è normle, a che cazzo serve leggere quelle minchiate che scrivono, se poi non sai davvero cosa vuoi fare della tua vita?
Al liceo, nessuno che ti parla dell'univerisità - oh badate, parlo sempre dell'artistico - però devo ammetterlo, anche io, da parte mia, non mi sono dedicato a conoscere il mondo dell'univerisità perchè distratto da altri pensieri...

Ma ecco che mi si catapulta addosso l'univeristà TIE' uno schiaffo in faccia quando meno dell'aspetti. Ed è luglio passato al'internet point - perchè cazzo, proprio in quel momento formatto il computer, e sempre nello stesso momento, dobbiamo cambiare linea telefonica - a cercare di capire quale sarà la mia università, quale la mia facoltà.

Scienze della comunicazione o Architettura, mi risolvo a dire a inizio Agosto.

La prima opzione riceve le più aspre critiche. Ok, faccio qella cacchio di architettura che non avrei mai voluto fare.

Mentre sono a casa di papà (Mio padre - architetto -:"L'architetto può fare anche il cuoco, se vuole")a studiare per i test di ammissione, con lui - il colmo - che mi distre invitandomi a guardare le olimpiadi oppure le sue partite a scacchi sul computer, incredibilmente mi appassiono all'architettura. O insomma a quello che potrebbe rappresentare per me.

Grazie a quel fanculo di libro dell'Hoepli Test, impiego molto più tempo del dovuto per prepararmi, ma alla fine l'8 settembre sono a roma, all'Ex Mattatioio, nell'aula di fronte a quella sovrastata dalla scritta "TRIPPERIA", con gli occhi di fronte ad un test piùomenocomemeloaspettavo, ma che non riesco a completare come avrei voluto entro il tempo limite. Che poi, in questi test, non rispondere è meglio che sbagliare, rispetto al punteggio: ovvero tutto il contrario di quello che ti insegnano a scuola.

Faccio anche il test-paraculo di Design Industriale della Quaroni, il quale è molto più semplice ma che non passerò data la numerosa partecipazione. Ma sticazzi. (Sono troppo volgare?)

Mia madre passerà il resto dei giorni ad assillarmi per controllare la classifica su internet, la quale risulterà solo parziale. Insomma risulto 189' assieme ad altre 4 persone (su 200! ero abbastanza in bilico).

Ma il 24 settembre, fiducioso nelle fredde procedure telematiche, che ti lasciano sempre senza risposte chiare, sono accompagnato da Luigi a immatricoarmi alla terza università di roma - ma non ultima, badate bene. Ma non è mica finita qua.

I DON'T KNOW WHY YOU SAY GOODBYE, I SAY HELLO!

SALVE A TUTTI!

Siete contenti? Ora avete una manciata di minuti in più da perdere su internet grazie a questo nuovo blog.
Si, dovete sapere che io sono contrario alla perdita di tempo in rete.

Allora perchè creato un blog? Boh. Forse per rimanere in contatto con tutti voi, ora che anch'io mi allontano da casa per dedicarmi all'uni. Mh.

Ma tanto mica ci tenevamo in contatto prima, no? Mh.

Beh, vaffanculo, se avete voglia leggete quello che ho da dirvi, chissà che non ne esca qualcheccosa di buono.