E non era finitallà, dicevan le ragazze che passavano di là...
No! MA dobbiamo tornare al 22 settembre, giorno in cui scopro che la mia attesa per una classifica definitiva degli immatricolabili è stata inutile, e allora, sicuro del mio 189'-193' posto, mi decido a partire per la capitale alla ricerca di un'accomodazione per il periodo degli studi.
Mio compagno, Adriano Mescia, di cui probabilmente scriverò spesso perchè mio futuro compagno di stanza, ragazzo campobassano.
Il primo giorno eravamo convinti di volere una bella camera singola a testa...aaah, belli spaparacchiati. Ma parliamo di fine settembre, a roma. Vediamo delle belle camere doppie, che poi avremmo rimpianto.
Giriamo che pariamo dei turisti: lui con una cartina spiegabile del centro romano, io con un tuttocittà dell'89 - del tipo che riporta autobus che puoi aspettare quanto vuoi, tanto non esistono più - e che col passare dei giorni diventa sempre più tridimensionale (stropicciato).
Impariamo dai nostri errori: impariamo l'esistenza dei biglietti giornalieri, impariamo come affrontare una telefonata, impariamo troppo tardi che esistono sezioni di inserzioni su Porta Portese che non avevamo visto. Soprattutto abbandoniamo presto l'idea della singola.
Ci rendiamo conto che dovremmo pernottare lontano da casa. E il nostro unico contatto disponibile a farci dormire entrambi sotto un tetto è mia zia, quella che ospitò al tempo del Primomaggio dell'anno scorso anche francescooh.
Il giorno dopo, a seguito di faticose ricerche, i genitori di Adriano giunti per aiutarci, trovano l'annuncio di un appartamento; contattiamo l'agenzia e lo vediamo: ok lo prendiamo.
Passo il viaggio di ritorno in treno a scorrere la rubrica del cellulare alla ricerca di compagni da aggiungere alla ca(u)sa, dato che ne avrebbe ospitati altri due. Trovo in Daniele di Napoli una possibilità.
Ma ho imparato che non bisogna mai interrompere le ricerche quando si ha a che fare con soluzione così labili: perciò il giorno dopo sono di nuovo a Roma, da solo, con me i più fedeli compagni di un ricercatore di case: un Porta Portese nuovo e un cellulare. Non concludo molto, ma prendo appuntamenti per il giorno successivo; in compenso mi merito un bel raffeddore.
L'influenza mi perseguita per tutto l'indomani, che mi vede girare per Roma vestito con più strati di una cipolla, al fine di combattere le escursioni termiche che esistono tra dentro e fuori le stazioni metro. Mi informatizzo, mi evolvo, vado pure ad un internet point per controllare su Google Maps (sia lodato) gli indirizzi. Ma ancora non sò che quella che mi aspetta è la gionata più nera.
Abbiamo girato tutta Roma: Tuscolana, Casilina, Termini, Marconi, Appia, siamo entrati nelle catapecchie del signor Rocco ("poi vi faccio trovare pulito..." Pulito? MA QUA C'E' DA BUTTARE GIU' TUTTO!"), abbiamo rischiato di prendere una camera da un molestatore di ragazzi, abbiamo salito e sceso rampe e rampe di stazioni metro, sbagliato indirizzi, speso una MAREA di soldi in telefonate. Ma tutte le nostre speranze si seccano come cacca al sole (non ero stato ancora volgare, no?cazzo); le camere che richiammiamo sono state tutte prese, come volevasi dimostrare quell'appartamento non è disponibile, e i cacchio dei cellulari si scaricano proprio quando non dovrebbero; tanto che per fare una telefonata, Adriano - secondo una mia idea - attacca il caricabatterie alla presa di un negozio di bigiotteria dentro Termini.
Nonostante il raffreddore imperante, decido di rimanere al fianco di Adriano. La mattina dopo perdo un pò di tempo appresso a Donatello e Alessandro il mio neonato nipotino (fa strano l'idea, ma sentirmi chiamre zio è stata l'unica cosa che mi ha rincuorato), così in ritardo raggiungo Adri che mi porta ad una serie di appuntamenti.
Beh insomma alla fine prendiamo una casa vicino all fermata Colli Albani, unica nota positiva è che si trova vicino frat'm e il suo studio, quindi io da bravo approfittatore andrò a disegnare da lui, lo sò. Ma poi me và de fa l'architetto? Boh.
A casa ci torno comunque con l'amaro in bocca, visto che sò che abbiamo perso un'altra occasione, d'oro, una casa a due passi dalla Sapienza, completamente nuova; non abbiamo potuto e voluto prenderla perchè il proprietario ci avrebbe fatto sapere solo più tardi.
Voi, tra l'uovo oggi e la gallina domani, cosa preferite?
E insomma domani vado a viverci, assieme ad Adriano, Leo di Sabudia e Daniele di NApoli, nonostante una spiacevole discussione che abbiamo avuto dopo che gli ho comunicato che avevamo fermato la casa.
Ero stanco. Sono stanco. E pensare che proprio mò se comincia...!!!
DOV'E' L'ESTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE